Elena Morra, sposata, tre figli, due nipoti, è candidata alla carica di consigliere regionale in Emilia-Romagna con Forza Italia (circoscrizione di Forlì-Cesena).
Dopo aver frequentato il Liceo Classico Morgagni di Forlì, si è laureata in Lettere all’Università’ di Bologna. Ha conseguito un Master di secondo livello in Dirigenza scolastica presso l’Università’ di Padova. Ha insegnato per più di 30 anni presso il Liceo Scientifico di Forlì dove ha ricoperto per 12 anni il ruolo di Vicepreside. Ha contribuito alla fondazione della scuola primaria e secondaria di primo grado La Nave di Forlì, di cui è attualmente Coordinatrice didattica. Dal 2019 al 2024 è stata Consigliere comunale della Lista civica Forlì-cambia a sostegno del sindaco Gianluca Zattini. Eletta Presidente della Terza commissione, si è occupata di Welfare, cultura, politiche educative e sportive. Ha anche presieduto la Commissione Covid che ha monitorato la situazione sanitaria, sociale e lavorativa del territorio durante il periodo della pandemia.
I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?
«Essendo docente e preside di una scuola cattolica paritaria ritengo fondamentale ricostituire una scuola ed un’educazione che rimetta al centro la famiglia naturale, il rispetto della vita dal suo concepimento alla sua naturale conclusione, l’aiuto e il sostegno ai disabili e alle loro famiglie e la lotta contro qualsiasi politica gender».
In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?
«Ho collaborato con il centro di aiuto alla vita di Forlì, ho presentato un ricorso contro la delibera di Bonaccini sul fine vita, sono attualmente impegnata nei tavoli delle Scuole paritarie cattoliche per il riconoscimento anche economico di un bonus alle famiglie per la libertà di educazione».
Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto o rieletto e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.
«Promuovere la libertà educativa dei genitori istituendo un bonus regionale che consenta alle famiglie di scegliere scuole cattoliche sul modello di quello della Lombardia».
Cosa pensa sia fondamentale fare, se verrà eletto, nei prossimi cinque anni, per dare attuazione alle politiche e ai princìpi espressi nel Manifesto?
«Sostenere la natalità e la famiglia naturale fondata sul matrimonio come pilastro della società. Potenziare gli Hospice e le cure palliative. Sostenere le Associazioni che aiutano le donne a non abortire accompagnandole in un percorso di maternità consapevole. Smettere di utilizzare fondi per promuovere Corsi e attività LGBTQIA negli ambienti di lavoro nelle scuole e nei centri educativi. Riconvertire tali fondi in bonus per il sostegno alla natalità e alla libera educazione dei figli».
Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi in ambito locale?
«Dissesto idrogeologico e sanità».