30/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Daniele Polato (FdI)

Daniele Polato, classe 1975, titolare di un’azienda di logistica, trasporto e consulenza doganale. Candidato per Fratelli d’Italia, nella circoscrizione dell’Italia Nord Orientale. È alla sua prima candidatura al Parlamento Europeo, ma ha una lunga carriera politica iniziata nel 2002 come Consigliere e Assessore al Comune  di Verona (2007-2012 e 2017-2020). Dal 2020 ad oggi Consigliere Regionale del Veneto e presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia. Componente della Commissione 1a: Politiche istituzionali, Politiche dell'Unione europea e relazioni internazionali, Politiche di bilancio e di programmazione. Componente anche della commissione 6a: politiche per l'istruzione, la formazione ed il lavoro, politiche  per la ricerca, politiche per la cultura, il turismo e lo sport.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Credo fermamente nella difesa della vita in ogni sua fase, dal concepimento alla morte naturale, e nel supporto alla famiglia tradizionale, che rappresenta il nucleo fondamentale della nostra società. Questi valori non sono solo alla base della mia azione politica, ma rappresentano anche una guida morale nella mia vita quotidiana. Credo che difendere questi principi significhi preservare l'identità e il futuro dell’Italia e dell'Europa, promuovendo una società più coesa e rispettosa delle radici cristiane che ci accomunano».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«Cito un recente fatto avvenuto a gennaio in merito alla proposta di legge sul suicidio medicalmente assistito che non è passata in Consiglio regionale del Veneto. Come presidente del Gruppo consiliare di Fratelli d’Italia in Regione del Veneto mi sono fortemente battuto contro la legge dichiarando apertamente il mio no. Per quanto riguarda il tema dell’aborto, sono a favore della vita e ritengo fondamentale sostenere con politiche e strumenti idonei le donne affinché possano far crescere il loro bambino in modo sano e dignitoso».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Ritengo prioritario il punto 2. Sostenere la famiglia tradizionale è fondamentale per il futuro della nostra società e della nostra nazione. La famiglia, intesa come unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, rappresenta non solo un pilastro sociale, ma anche un ambiente sicuro e stabile in cui far crescere le nuove generazioni perché crescano in un contesto familiare in cui possano ricevere amore, educazione e valori morali solidi. In Europa dobbiamo affrontare il tema della natalità poiché la popolazione europea cresce sempre meno, mentre l’età media si alza sempre di più. Vogliamo e dobbiamo sostenere le famiglie perché un’Europa senza figli è un’Europa senza futuro».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Il mio impegno in Europa sarà quello di mettere da parte le divisioni ideologiche e concentrarmi su soluzioni pragmatiche che migliorino la vita quotidiana dei cittadini. La salute, la sanità, il lavoro e il supporto alle famiglie sono solo alcuni dei temi che toccano trasversalmente tutti gli europei e richiedono risposte concrete e immediate. Solo così potremo costruire un'Europa più forte, solidale e prospera per tutti».

 

 

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