28/05/2024

Elezioni Europee. Intervista a Massimiliano Giammusso (FdI)

Massimiliano Giammusso, classe 1982, Funzionario Amministrativo presso l’Inail, è candidato per Fratelli d’Italia nella Circoscrizione Italia Insulare. Dal 2009 al 2011 è stato Assessore allo Sviluppo Economico, Commercio, Artigianato, Trasporti e Annona del Comune di Gravina di Catania; dal Giugno 2011 al Maggio 2013 è stato Consigliere Comunale nel Consiglio Comunale di Gravina di Catania (ed eletto Presidente del gruppo consiliare del Popolo della Libertà), sempre il ruolo di Consigliere Comunale dello stesso comune ha ricoperto dal 2013 al 2018. Dal 2018 ad oggi, invece, è Sindaco di Gravina di Catania, già rieletto per un secondo mandato.

 

I temi, i valori e i princìpi espressi nel Manifesto di Pro Vita & Famiglia sono da molti considerati divisivi e “politicamente scorretti”, anche se affondano le radici nella stessa identità dell’Europa. Perché ha deciso di sottoscrivere il Manifesto e che ruolo hanno questi valori nella sua vita ed esperienza politica?

«Ho deciso di sottoscrivere li Manifesto Pro Vita & Famiglia in quanto credo fermamente nei valori al suo interno riportati giacche essi sono gli stessi nel quali credo profondamente e che rispecchiano fedelmente la mia persona oltre che, coerentemente, limio pensiero politico. Credo, infatti, nella famiglia tradizionale - sono sposato e sono padre di quattro figli - e nel rispetto di quel diritto fondamentale che è il diritto alla vita con una attenzione particolare che va sicuramente rivolta al minori».

In che modo, nella sua passata esperienza personale, professionale o politica, lei ha già avuto modo di spendersi concretamente per i valori e princìpi espressi nel Manifesto?

«In qualità di sindaco di Gravina di Catania ho posto in essere, unitamente all’Amministrazione comunale da me guidata, diverse iniziative tutte tese a tutelare specialmente proprio i minori: mi riferisco in particolare alla creazione di diverse aree giochi - una delle quali intitolata proprio all’Unicef - nei parchi comunali di Gravina, paese nel quale ho l'onore di essere stato rieletto come primo cittadino, alle iniziative attivate unitamente al D-19, li Distretto socio-sanitario che ha proprio in Gravina li suo comune capofila, a supporto proprio del più piccoli attraverso progetti e laboratori mirati alla loro sana crescita».

L’approccio attuale delle istituzioni europee ai valori e princìpi espressi nel Manifesto è di forte ostilità. Basti pensare al voto per rendere l’aborto un “diritto fondamentale” dell’UE o ai continui riferimenti all’ideologia Gender e all’Agenda LGBTQIA+. Scelga un punto del Manifesto sottoscritto che riterrebbe prioritario affrontare se eletto al Parlamento Europeo e ci spieghi che cosa proporrebbe, concretamente, per dargli attuazione politica e legislativa.

«Fra i tanti punti riportati nel Manifesto credo che particolare importanza rivesta il punto (5) ovvero quello di tutelare quanto più possibile i minori: essi, infatti, rappresentano il nostro futuro e insieme agli anziani sono per antonomasia -per ragioni opposte - le categorie da proteggere e tutelare più di ogni altra. Sarà mio preciso intento ed obiettivo quello di concorrere ad una crescita sana e non distorta del più piccoli cercando di tutelarli anche attraverso normative improntate ad un maggior controllo dei siti pericolosi così da contrastare l’eccessiva digitalizzazione delle loro esistenze che rischia di danneggiarli non solo sul piano psicologico ma anche fisico».

Oltre ai valori e princìpi espressi nel Manifesto sottoscritto, su quali specifiche sfide, misure e iniziative ritiene in assoluto più urgente concentrarsi a livello di Unione Europea?

«Sono diversi i punti cardine del mio programma: dal riportare Sicilia e Sardegna al centro dell'Europa alla nuova politica agricola di sostegno allo sviluppo, dalla reale valorizzazione del patrimonio artistico, paesaggistico e culturale europeo - Etna in testa - alla tutela ambientale. E ancora: far diventare i rifiuti risorsa e non più emergenza, creare nuove politiche fiscali e del lavoro, creare anche case da gioco nelle due isole maggiori del Mediterraneo così da incrementare l'offerta turistica».

 

 

 

 

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