“È gravissimo che alunni delle classi 3e e 4e superiori di Verona, dunque minorenni, siano stati portati a presenziare, in orario scolastico, a un evento sulle “famiglie arcobaleno” patrocinato dal Comune di Verona e promosso da associazioni Lgbtqia+, svolto all’interno del più ampio programma - sempre patrocinato dal Comune - che dal 9 maggio a 6 giugno prevede tutta una serie di appuntamenti di promozione dell’ideologia “Gender fluid”e dell’Agenda LGBTQIA+ portati avanti da associazioni come Arcigay, Agedo, Famiglie Arcobaleno e altre sigle politiche che da sempre spingono per sdoganare l’utero in affitto, il matrimonio gay e l’adozione per coppie omosessuali. Ci chiediamo se i ragazzi, durante l’evento di oggi, siano stati bombardati dalla solita propaganda sul “genitore 1” e “genitore 2” e soprattutto se i loro genitori siano stati pienamente e preventivamente informati sulla natura dell’evento e sui temi che sarebbero stati trattati. Chiediamo al Sindaco di Verona Damiano Tommasi di intervenire ed impedire che eventi simili si svolgano in futuro alla presenza di minori”.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia in merito all’evento “Famiglie alla pari, nella città che non discrimina”, rivolto agli alunni delle classi 3e e 4e delle scuole superiori di Verona che si è tenuto stamattina presso l’Aula Magna di Giurisprudenza dell’Università di Verona e promosso dalle associazioni LGBTQIA+ e dal Centro di Ricerca PoliTeSse.