Roma, 6 giugno 2022
«L’aborto è un omicidio e la sua legalizzazione traumatizza. No, non sono parole nostre, ma di Pier Paolo Pasolini, del quale quest’anno è il centenario dalla nascita e che affidò questo suo pensiero alle pagine del Corriere della Sera nel 1975. Tutelare la Vita significa garantire ogni altro diritto umano, perché se manca il diritto alla Vita, il primo e più fondamentale, mancano di conseguenza tutti gli altri. Vogliamo quindi, con questa campagna, risvegliare le coscienze sul dramma dell’aborto: è la legalizzazione di un omicidio, che distrugge una vita umana e traumatizza anche le donne, sia dal punto di vista fisico che psicologico, perché sono lasciate sole con la bugia che abortire sia l’unica soluzione possibile quando arriva una gravidanza difficile o indesiderata. Chissà se ora la sinistra e le femministe censureranno anche Pasolini e il suo pensiero intellettualmente onesto e disinteressato in favore della Vita e dei nascituri, così come hanno fatto in passato con le campagne in difesa del diritto alla Vita rimosse, strappate, vandalizzate o addirittura censurate in modo illegittimo dalle amministrazioni», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia nel presentare la campagna nazionale di affissioni in difesa della vita nascente che inizia oggi a Roma e proseguirà nelle prossime settimane nelle principali città italiane.