«La proposta di legge del Senatore Maurizio Gasparri per l’istituzione di un “reddito di maternità” di 1.000 euro al mese per i primi 5 anni di vita di un bambino a favore di donne e famiglie in particolare stato di difficoltà economica o sociale è un segnale politico e culturale molto importante, che peraltro va nella direzione indicata dalla stessa Legge 194 di offrire alternative all’aborto indotto o costretto da ragioni materiali. La misura è inoltre apprezzata dagli italiani, come dimostra il sondaggio nazionale condotto da Noto Sondaggi per conto di Pro Vita & Famiglia Onlus: ben il 76% dei cittadini, ovvero quasi 8 italiani su 10, pensa che lo Stato dovrebbe dare più aiuti sociali, economici e psicologici alle donne per offrire alternative concrete a chi altrimenti sarebbe costretta o indotta ad abortire. Gli attacchi alla proposta di legge di Gasparri da parte del Pd e dei collettivi femministi sono strumentali e sconcertanti: sembra che la Sinistra voglia impedire alle donne in difficoltà di avere alternative all’aborto, costringendole di fatto a sopprimere loro figlio. Ovviamente, il rilancio della natalità in Italia e la tutela sociale della maternità e della paternità necessitano di interventi politici, sociali ed economici molto più strutturali e incisivi del reddito di maternità, che è un buon punto di inizio. L’intero sistema-Paese deve essere riformato sull’inclusione effettiva delle famiglie, delle loro necessità e sull’accoglienza di una nuova vita, oggi vista più come un problema da risolvere che non una risorsa per il bene comune».
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito al disegno di legge per l'Istituzione del reddito di maternità, a firma di Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, presentato oggi in una conferenza stampa presso la Sala Caduti di Nassiriya del Senato della Repubblica.