«Le delegate della Conferenza Nazionale delle Donne Democratiche per le Marche e la loro referente, Luisa Cecarini, chiedono con forza la rimozione dei nostri manifesti per il diritto alla Vita affissi a Civitanova e San Benedetto del Tronto. Peccato che in queste città non sia mai stato affisso alcun manifesto, visto che la campagna sull’umanità del concepito è circolata solo tramite camion-vela già rientrati da tempo. Il femminismo ideologico che nega l’umanità del nascituro si conferma un pericoloso allucinogeno per la ragione, tanto da far vedere nemici anche dove non esistono. La Sinistra marchigiana sta alimentando una vera e propria caccia alle streghe contro la nostra campagna in tutta la regione: a Montegiorgio, in provincia di Fermo, le nostre affissioni sono state vandalizzate con vernice dopo la richiesta di censura giunta dal collettivo Non Una Di Meno.
La nostra campagna riporta un dato di fatto scientifico: la vita umana inizia dal momento del concepimento e 9 biologi su 10 nel mondo sono d’accordo, come dimostra lo studio indipendente “The Scientific Consensus on When a Human’s Life Begins”, pubblicato su “Issues in Law & Medicine” nel 2021, che ha coinvolto 5.577 biologi di 1.058 istituzioni accademiche di tutto il mondo.
Il riferimento di Donne Dem all’art. 23 comma 4-bis del Codice della strada è del tutto infondato, non solo perché la norma è attualmente inapplicabile per l’assenza dei decreti attuativi che essa stessa prevede e che non sono mai stati emessi, ma perché, in ogni caso, il dato scientifico che stiamo diffondendo non intacca in alcun modo la possibilità di abortire consentita dalla Legge 194. Chiediamo ai Sindaci di rispettare e tutelare il diritto di libera manifestazione del pensiero prescritto dalla Costituzione italiana».
Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.