Roma, 1 settembre 2022
«La proposta di legge sulla sepoltura dei feti sarebbe un passo di civiltà. La vita, infatti, è tale fin dal suo concepimento, come tale ha una dignità intrinseca da tutelare e i feti hanno lo stesso diritto di chiunque a una degna sepoltura, senza obbligare nessuna donna a mettere il proprio nome e cognome o di essere riconoscibile. Il Partito Democratico, però, ancora una volta si rende protagonista di discriminazioni nei confronti di donne e nascituri e non si ferma neanche davanti alla morte dei più piccoli. Trattare i bambini come spazzatura da gettare nei rifiuti organici significa infatti calpestare la dignità di ogni vita umana. Allo stesso tempo significa non tener conto del dolore e del dramma che vivono le donne, poiché a nessuna, anche chi è costretta a ricorrere all'aborto, fa piacere che il figlio finisca tra i rifiuti ospedalieri. Monica Cirinnà e Valeria Valente, quest’ultima presidente della Commissione sui Femminicidi, che hanno parlato di “orrore” e “disprezzo verso le donne” dovrebbero sapere che il vero orrore è l’aborto, ovvero la prima causa di femminicidio nel mondo, soprattutto quando portato avanti in modo selettivo o eugenetico proprio da chi disprezza le donne che stanno per nascere», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.