Roma, 24 giugno 2022
Una decisione storica quella della Corte Suprema Usa che, stralciando la sentenza “Roe vs Wade” del 1973, riconsegna ai singoli Stati il diritto di disciplinare l’aborto secondo il volere dei cittadini elettori.
Questo consentirà ora a molti Stati di restringere le maglie della legislazione vigente o addirittura vietare del tutto la soppressione di esseri umani indifesi nel grembo materno.
Per Pro Vita & Famiglia si tratta di fondamentale passo avanti verso il traguardo definitivo: il riconoscimento della piena dignità umana del nascituro, e della conseguente piena personalità giuridica.
Ora gli altri stati occidentali, in primis l’Italia, prendano esempio: la Corte Suprema ha rovesciato una giurisprudenza decennale dimostrandoci che nessuna sentenza o legge, per quanto durature e “politicamente corrette”, sono intoccabili, come invece molti vogliono far credere sulla Legge 194/78.
Tutelare i nascituri e il loro diritto umano inalienabile di venire al mondo è il primo e più importante compito che uno Stato civile deve portare avanti, per il bene della società, di tutte le donne e dei bambini stessi.