Dopo il recente ordine esecutivo firmato da Donald Trump per vietare le terapie ormonali e gli interventi di transizione sessuale su minori di 19 anni negli Stati Uniti, Pro Vita & Famiglia Onlus chiede al Parlamento italiano di adottare la stessa linea, mettendo fine a pratiche pericolose e antiscientifiche che rischiano di compromettere irreversibilmente la salute di bambini e adolescenti.
«Si tratta di trattamenti che non hanno alcuna base scientifica solida e che espongono i minori a mutilazioni e sterilizzazioni irreversibili», dichiara Jacopo Coghe, portavoce dell’Associazione. «Sempre più giovani vengono spinti su questa strada da una propaganda martellante diffusa sui social e nelle scuole, che li convince di essere ‘nati nel corpo sbagliato’».
Un grave problema è rappresentato dalla Legge 164/1982, che disciplina la rettificazione dell’attribuzione di sesso senza stabilire un’età minima per l’accesso ai trattamenti ormonali e chirurgici. «Questo vuoto normativo sta già portando al riconoscimento legale del ‘cambio di sesso’ per adolescenti minorenni, sottoposti preventivamente a farmaci come la Triptorelina, usati per il blocco della pubertà al di fuori di un sicuro contesto clinico», aggiunge Coghe.
A conferma della pericolosità di questi trattamenti, anche il Comitato Nazionale di Bioetica ha espresso un parere critico sulla somministrazione della Triptorelina ai minori, sottolineando i rischi per la loro salute psico-fisica e la necessità di protocolli sperimentali oggi del tutto assenti.
Per questo, Pro Vita & Famiglia chiede al Governo e al Parlamento di intervenire con urgenza sulla Legge 164/1982 per vietare qualsiasi trattamento ormonale o chirurgico per la transizione di genere nei minori, prima che sia troppo tardi per tante giovani vite.