Pro Vita & Famiglia Onlus esulta per la decisione del governo argentino di Javier Milei di vietare i trattamenti ormonali e gli interventi chirurgici di transizione di genere sui minori. Un provvedimento di civiltà e buon senso che tutela i bambini e gli adolescenti da pratiche dannose e spesso irreversibili, i cui effetti possono compromettere la loro salute fisica e mentale per tutta la vita. «Auspichiamo che il Governo italiano segua presto la stessa strada, prendendo esempio dal coraggio dimostrato dal governo argentino e recentemente anche da quello degli Stati Uniti, che ha preso la stessa decisione sulla base di rigorose considerazioni di carattere medico e scientifico, così come hanno fatto altri Stati vietando o limitando la transizione di genere e l’uso di bloccanti della pubertà come Gran Bretagna, Australia, Svizzera, Norvegia, Svezia, Finlandia, Danimarca, Olanda», dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia.
«L’ideologia gender, con la sua pericolosa propaganda, ha già fatto enormi danni in Italia, come dimostra la polemica che ha travolto l’Ospedale Careggi di Firenze, dove minori sono stati sottoposti alla somministrazione della Triptorelina, il bloccante della pubertà, senza adeguati controlli psicologici e psichiatrici su eventuali comorbidità alla base dei disagi provati. Mentre chiediamo all’AIFA di revocare l’autorizzazione all’uso off label della Triptorelina, chiediamo una urgente modifica da parte del Parlamento alla Legge 164/1982 sul ‘cambio sesso’, che attualmente non prevede alcun limite minimo di età tra i requisiti per la rettifica di attribuzione del sesso».