21/10/2024 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Brescia. Oltre 400 persone per la detransitioner Luka Hein: «La comunità Lgbt mi ha ingannata». Proteste e scritte offensive da attivisti trans

Oltre 400 persone hanno partecipato ieri sera, nell’Auditorium Capretti, alla tappa bresciana del tour di “Ingannata, perché nessuno nasce nel corpo sbagliato”, promosso dall’associazione Pro Vita & Famiglia Onlus per denunciare il sistema che spinge migliaia di adolescenti a credersi nati nel corpo sbagliato iniziando percorsi di transizione per “cambiare sesso” con terapie ormonali e interventi chirurgici.

All’esterno dell’Auditorium si sono radunati una decina di attivisti del movimento Trans per protestare contro lo svolgimento dell’evento, mentre scritte volgari contro Pro Vita & Famiglia sono apparse in giornata sui muri nei pressi dell’Auditorium: “Fuori Pro Vita dalle nostre mutande”, “Froc* sempre, Pro Vita mai”.

Protagonista del convegno, come nelle precedenti tappe a Roma, Catania e Palermo e nelle prossime a Firenze, Rimini e Assisi, Luka Hein, 22enne americana giunta in Italia dal Nebraska per raccontare la sua esperienza di “detransitioner”. Dopo una grave crisi familiare ed esperienze di adescamento online, a 14 anni Luka inizia a rifiutare la propria identità femminile e a desiderare di “diventare maschio”. 

«Sono stata ingannata dalla comunità Lgbtqia+ - ha raccontato Luka ieri a Brescia - che ai miei disagi da adolescente e alle mie paure ha risposto con la semplice soluzione del cambio di sesso, fomentandomi con una marea di contenuti ideologici sui social network e tramite insegnant e medicii che si sono comportati da veri e propri attivisti politici. L’approccio “affermativo” mi ha spinto ad assumere farmaci e alla rimozione totale del seno a soli 16 anni, mentre dicevano ai miei genitori che se non l’avessi fatto mi sarei suicidata. Tutto ciò è capitato a me ma succede quotidianamente a migliaia di giovani, vittime dell’approccio affermativo».

“Con questa campagna abbiamo voluto portare in Italia la voce dei ragazzi ingannati dall’ideologia gender sulla loro identità sessuale - afferma Matteo Fraioli, Direttore delle Campagne di Pro Vita & Famiglia Onlus - perché anche in Italia è in drammatico aumento il numero di adolescenti convinti di essere ‘nati nel corpo sbagliato’ che chiede di ‘cambiare sesso’ con farmaci ormonali e interventi chirurgici. Vogliamo raggiungere questi ragazzi e i loro genitori prima che sia troppo tardi”.

Al convegno, moderato dalla scrittrice e giornalista della rivista Il Timone Raffaella Frullone, ha preso parte anche il professor Massimo Gandolfini, neurochirurgo e presidente del Family Day, che ha ricordato come “la scienza smentisca categoricamente qualsiasi possibilità di cambiare sesso, dato che ogni singola cellula umana è indelebilmente sessuata in senso maschile o femminile”. Presenti anche l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Paolo Inselvini e i Consiglieri comunali di FdI Paolo Rolfi e Carlo Andreoli.

 

 

 

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