Nell’ultimo anno, in Inghilterra, tre piccoli innocenti, al posto delle cure, hanno trovato la morte. I cuori di tutto il mondo si sono stretti intorno alle famiglie di Charlie Gard, Isaiah Haastrup ed Alfie Evans. Migliaia di persone hanno riempito strade e piazze, per manifestare contro la loro condanna, ma non sono state ascoltate.
La morte era il “loro migliore interesse“, secondo i giudici.
Ma non tutti condividevano questo loro pensiero. È così che gli sforzi di politici, di medici e di associazioni hanno portato alla «Charlie’s law»: una proposta di legge per evitare che ad altri bambini e alle loro famiglie sia riservato un così crudele trattamento. Ce ne parla Avvenire in un suo articolo.
I lavori per la preparazione del testo di legge sono stati portati avanti dagli stessi Chris e Connie, i genitori di Charlie, coadiuvati da medici, specialisti, politici, bioeticisti e dai membri della “Charlie Gard Foundation”, che, come abbiamo spiegato, è stata istituita per pagare le cure ai bambini in difficoltà e difendere i diritti dei loro genitori.
Una bella svolta sarebbe, dunque, l’approvazione di una tale proposta di legge. Grazie ad essa, infatti, i giudici «non potranno più far prevalere il parere dei medici su quello dei genitori a meno che sia lesa la salute fisica e psicologica del bambino», come spiega Stephanie Roundsmith, portavoce della fondazione.
Non si può più ammettere che dei bambini siano tenuti prigionieri di cliniche che negano loro le cure basilari. Sempre più l’opinione pubblica inglese ne sta prendendo coscienza. «È crudele», afferma il politico inglese Lord David Alton, «costringere due genitori a strazianti battaglie giudiziarie per ottenere il diritto di garantire al figlio tutte le cure necessarie».
«Nessun genitore deve sopportare quello che abbiamo passato noi», hanno detto Connie e Chris. Una legge come quella che si ha in progetto potrà esaudire questo loro desiderio.
Redazione