COMUNICATO STAMPA
Fine vita. Coghe: «Emendamenti danneggiano consenso informato del malato. Doppio certificato per invalidità e non per suicidio?»
Roma, 9 marzo 2022
«Il certificato del medico curante e di uno specialista sono entrambi obbligatori per ottenere l’invalidità civile, è aberrante che non lo siano per ottenere il suicidio assistito da parte dello Stato. Questa assurda sproporzione si traduce in minori garanzie scientifiche e minor consenso informato per il malato, dimostrando l'intento eutanasico di un progetto di legge che speriamo il Senato affossi o depotenzi quanto più possibile», lo dichiara Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia, in merito all’approvazione alla Camera dei Deputati di un emendamento al Testo Unico “Bazoli” sul suicidio medicalmente assistito che rende non più obbligatorio il doppio certificato del medico curante e di uno specialista per accedere all’iter suicidario, bastando solo uno dei due.
«Se si esclude il medico curante, si esclude il professionista che meglio conosce il paziente, le sue sofferenze e la sua storia clinica - continua Coghe - mentre se si esclude il parere di un medico specializzato nella patologia da cui è affetto il malato, si abbassa il grado di informazioni scientifiche utili al paziente per esprimere un consenso pienamente informato e quindi pienamente libero e consapevole».