«Il Consiglio regionale della Puglia ha approvato un provvedimento da stato totalitario, che attenta alla libertà di opinione dei cittadini pugliesi e alla libertà educativa dei genitori: è una legge sull’omolesbobitransfobia che fa entrare dalla finestra il liberticida Ddl Zan bocciato dal Parlamento nel 2021. Di fatto, la nuova legge regionale spalanca le porte delle scuole agli attivisti del movimento LGBTQIA+ e ai loro progetti ideologici sulla sessualità fluida, sul cambio di sesso e all’illegale Carriera Alias per cambiare nome a scuola. Inoltre la norma instaura una dittatura del pensiero unico sul mondo della cultura e dell’informazione, tramite la promozione coatta, prevista nella nuova legge, di contenuti ed eventi ad hoc sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere sulle emittenti locali sotto la vigilanza diretta della Regione. Si prevede inoltre un indottrinamento costante per i lavoratori e le aziende, costrette a piegarsi ai diktat LGBTQIA+, anche all’interno di ospedali, cliniche e in generale nel mondo della sanità, con la previsione di percorsi privilegiati per le persone LGBTQIA+ e formazione “politicamente corretta” per i tutti i dipendenti. Alla luce di questa fuga in avanti della Puglia diventa ancora più urgente che il Ministero dell’Istruzione Giuseppe Valditara rafforzi in modo significativo il diritto dei genitori di sapere con esattezza cosa verrà insegnato nelle scuole e di ottenere da loro un consenso informato preventivo rispetto a qualsiasi iniziativa sensibile sui temi della sessualità e dell’affettività».
Lo afferma in una nota Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.