«Ci dispiace che nonostante il risultato delle elezioni europee, che ha penalizzato le forze politiche progressiste e radicali degli ultimi anni, sia stata riconfermata Ursula von der Leyen a capo della Commissione Europea, una figura che negli anni scorsi ha rappresentato queste istanze estremiste e ideologiche. Auspichiamo che la nuova Commissione prenda atto del volere degli elettori europei abbandonando l’agenda radicale oltranzista, soprattutto in campo bioetico e ambientale. In particolare chiediamo alla presidente von der Leyen di cestinare tutti i progetti improntati all’ideologia gender, a cominciare dal regolamento sui certificati di genitorialità transfrontaliera, che aprirebbe la porta al riconoscimento dell’utero in affitto. Allo stesso tempo ci aspettiamo maggiori incentivi per le famiglie e per la natalità, per combattere così l’inverno demografico che attanaglia da troppi anni il Vecchio Continente. Positive le dichiarazioni di oggi di von der Leyen sul progetto di affrontare la piaga del cyberbullismo e convocare una prima inchiesta a livello europeo sull’impatto dei social sulla salute dei giovani, che sappiamo creare una pericolosa dipendenza e spesso spingere all’iper digitalizzazione. Auspichiamo che il Commissario italiano che verrà nominato vigili su tutti questi punti».
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, commenta la rielezione di Ursula von der Leyen a presidente della Commissione Europea.