«L’approvazione della cosiddetta Strategia Nazionale Lgbt+ 2022-25 da parte del Governo Draghi su proposta del Ministro Bonetti è un vergognoso regalo in extremis alla lobby Lgbt giunto dopo l’esito delle elezioni del 25 settembre, che hanno chiaramente espresso una maggioranza contraria alle politiche ‘arcobaleno’ della sinistra. Ci aspettiamo che il Governo Meloni vagli con attenzione questo documento e trattenga solo ciò che è effettivamente finalizzato al contrasto di discriminazioni sociali, stralciando qualsiasi riferimento all’ambito scolastico, che consentirebbe alle associazioni Lgbt di continuare a entrare indisturbate nelle scuole, come fanno da anni, per diffondere l’ideologia gender e l’agenda politica connessa. Il recente sondaggio commissionato da Pro Vita & Famiglia all’agenzia Noto è categorico: l’80% degli italiani chiedono la difesa della libertà educativa della famiglia contro ogni forma di colonizzazione ideologica», lo afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
«Per questo - prosegue Coghe - ci aspettiamo che il prossimo Ministro dell’Istruzione sia una persona non solo dotata di visione e competenze d’area, ma politicamente schierata contro abusi come la ‘carriera alias’ e i ‘bagni gender’ che proliferano nelle scuole. La petizione popolare di Pro Vita & Famiglia che chiede al Governo un Ministro dell’Istruzione anti-gender ha già superato le 30.000 firme. Senza nulla togliere alla rispettabilità e al valore politico della persona, non va politicamente in questa direzione la voce sulla possibile nomina al Miur della Senatrice Anna Maria Bernini, più volte legittimamente orientata verso l’accoglienza delle istanze del mondo Lgbt. Sarebbe un segnale politico fortemente critico verso l’associazionismo familiare», lo afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.