«Oltre ad essere del tutto legali, come riconosciuto anche dal circolo locale del Partito Democratico, le locandine anti-aborto di Pro Vita & Famiglia affisse dal comitato locale dell’associazione Family Day nei pressi di un presidio sanitario di Acquasparta (Terni) non hanno alcun contenuto offensivo o violento, ma si limitano a dire la verità sull’aborto e sull’umanità del concepito. I manifesti recitano infatti i messaggi: “Una persona è una persona. Non importa quanto è piccola”, “Ogni aborto uccide un bambino” e “Esiste un modo per terminare la gravidanza senza uccidere un bambino: si chiama nascita”, recando l’immagine di un embrione nel grembo materno o di una mamma che coccola il figlio appena nato. Le donne hanno diritto alla verità sull’aborto: è infatti violento negare nel 2024 che quello nella pancia della mamma sia un piccolo essere umano, così come tacere le potenziali conseguenze per la salute psicofisica della madre che abortisce. Più che rimuovere i nostri cartelli, negando alla donna la libertà di conoscere la realtà e abbandonandola alla solitudine dell’aborto, che è sempre una sconfitta, è urgente impegnarsi nel rimuovere le cause che inducono o costringono una donna ad abortire il figlio, e più in generale la propaganda ideologica che induce una donna a credere che il figlio di cui è già madre sia solo un grumo di cellule.»
Così Maria Rachele Ruiu, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus sul caso sollevato dalla stampa locale circa alcune locandine di Pro Vita & Famiglia appese in una bacheca a poca distanza dal Distretto Sanitario locale ubicato in via Roma e definiti da alcuni come “immagini di feti agghiaccianti”.