«Domani si terrà a Cembra, in provincia di Trento, uno spettacolo Drag Queen, dal titolo “Essere Drag”, nel teatro parrocchiale. Abbiamo già denunciato come sia vergognoso che il Comune, a cui è stato dato in gestione per 20 anni, lo abbia concesso per un evento che non ha niente di culturale né di artisticamente utile o dilettevole e soprattutto mette in scena il cattivo gusto ed è pericoloso se fruito da adolescenti e bambini. Ci siamo rivolti, con due email ufficiali, all’arcivescovo di Trento monsignor Lauro Tisi, per chiedere di prendere le distanze dell’uso così scorretto e ideologico di un teatro che comunque, appunto, rimane parrocchiale, seppur gestito dal Comune. Non abbiamo ricevuto nessuna risposta e sembra che il vescovo voglia lavarsene le mani. Perché? Perché piegarsi a questa strumentalizzazione di un luogo che nasce per essere a disposizione non solo della cittadinanza ma dei fedeli? Perché tacere e quindi dare man forte all’indottrinamento ideologico gender ed Lgbtqia+ di giovani e bambini, ma anche adulti, che va in diretto contrasto con il Magistero della Chiesa e con qualsiasi linea pastorale? Siamo stupiti e amareggiati da questo silenzio del vescovo Tisi». Così Toni Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.
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