La rivista Nature ha pubblicato recentemente un articolo che individua numerosi luoghi comuni che anche nell’ambito scientifico vengono considerate verità indiscutibili. Quello che ha scritto a proposito della demografia interessa anche ai lettori di ProVita.
Si tratta di convinzioni dure a morire, leggende metropolitane che riguardano la medicina (dalle cure per il cancro all’omeopatia) e – udite udite – la crescita della popolazione.
Noi l’andiamo ripetendo da tempo. Abbiamo persino intitolato un numero del nostro mensile, Notizie ProVita, “Più siamo, meglio stiamo”, proprio per sfatare i dogmi mortiferi neo-malthusiani che fanno credere necessario il controllo della popolazione per la scarsità delle risorse e la sopravvivenza del pianeta e della specie.
E’ vero proprio il contrario.
La popolazione umana non sta crescendo troppo. La crescita della popolazione non è la nostra condanna.
I ricercatori contattati da Nature, una rivista scientifica non certo ‘cattolica, integralista, bigotta’, anzi, tutt’altro, sostengono che la popolazione umana non sta crescendo in modo esponenziale ed è improbabile che ciò accada anche in futuro.
Oggi nel mondo ci sono circa 7,3 miliardi di persone e si dovrebbero raggiungere i 9,7 miliardi entro il 2050. Molti sono convinti che la crescita della popolazione porterà all’apocalisse e che mancheranno le risorse per tutti.
Secondo l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura delle Nazioni Unite, invece, il tasso di produzione alimentare globale supera la crescita della popolazione. C’è quindi cibo sufficiente per tutti, nonostante sia mal distribuito, venga utilizzato come mangime per gli animali o per fare i carburanti, oppure sia addirittura perduto. E sono proprio questi i motivi per cui, secondo gli scienziati di Nature, esiste ancora la fame nel mondo.
Redazione
Fonte: Greenme