Le pesanti difficoltà economiche che ogni giorno vivono le famiglie italiane e la crescente crisi demografica vanno affrontate con adeguati sostegni economici. Un carico che le istituzioni sono chiamate ad assumersi, su questo non ha dubbi Matteo di Benedetto, consigliere comunale a Bologna che, proprio per questo motivo, ha presentato una serie di ordini del giorno, in relazione al dibattito sul bilancio al comune di Bologna e che andranno al voto la prossima settimana. Ne abbiamo parlato col diretto interessato per saperne di più
In relazione al dibattito sul bilancio del Comune di Bologna ha presentato una serie di ordini del giorno, sostenuto anche dal resto del tuo gruppo, a sostegno della famiglia e della maternità. Ad esempio, ha chiesto al sindaco di istituire un assegno di gravidanza, che sostenga le madri durante il periodo della gravidanza. L’assegno andrà conferito dietro esplicita richiesta delle donne in gravidanza e dopo una verifica del possesso dei requisiti richiesti per accedervi. Quali sono questi requisiti e da quale mese in poi verrà versato e per quanto tempo?
«La denatalità è un problema complesso, con cause culturali ed economiche. Il testo che ho depositato è una parte della risposta, sotto il profilo economico, che a mio avviso il mio comune dovrebbe dare. La previsione della proposta è quella di dare 500 euro al mese, dal terzo mese alla nascita del bambino, alle donne incinta residenti a Bologna da tre anni e con ISEE inferiore a 30.000 euro. In questo modo si favorirebbero la natalità e la formazione di nuove famiglie a Bologna, aiutando in particolare modo chi si è radicato e chi ha intenzione di radicarsi, non solo i più poveri, ma anche la cd. classe media, interessata in egual modo da decenni da un costante calo della natalità. Non si pretende di risolvere il problema, ma sicuramente di cominciare a dare una risposta strutturata. È una sfida che ho lanciato in via sperimentale alla maggioranza e al Sindaco».
In merito all’incremento della crescita demografico ha proposto la presentazione di una “lettera di benvenuto”, destinata ad ogni nuovo nato. Di che si tratta?
«Un qualcosa di simile, grazie alle donazioni di privati, esiste già da qualche anno nel nostro Comune. Arrivano dei doni alle famiglie dei nuovi nati. Io ho chiesto di fare diventare strutturale una vera e propria lettera di benvenuto e di aggiungervi anche una carta dei servizi per i genitori. Muoversi tra i meandri della burocrazia è sempre più complesso. In questa carta destinata ai genitori andrebbero riassunti tutti i servizi, le esenzioni e i benefici di cui possono godere per affrontare al meglio la nuova avventura che stanno vivendo»
Che altre proposte ha avanzato per promuovere la maternità?
«Un bonus natalità, da poter spendere in beni di prima necessità, che cresce al crescere del numero dei figli, così da premiare le famiglie numerose. La promozione, in diversi modi, delle associazioni che si occupano di famiglia, natalità e famiglie numerose, nonché di specifici eventi. In ultimo, ma non per ordine di importanza, il cd. “fattore famiglia”, per integrare il calcolo dell’ISEE per i servizi della città di Bologna e dare il giusto peso ai figli, alle persone con disabilità e agli anziani in famiglia. Oggi più la famiglia è unita sotto lo stesso tetto e numerosa, più di fatto risulta penalizzata. Questo strumento è un utile correttivo per rimettere le cose al loro posto. La strategia per affrontare il complesso problema della denatalità e dell’inverno demografico richiede sicuramente risposte articolate e coordinate, di durata decennale, da parte di ogni livello istituzionale. La pretesa, quindi, non è quella di risolvere il problema dall’oggi al domani, ma sicuramente è quella di cominciare a farlo. Bisogna rimboccarsi le maniche e cominciare a darsi da fare».