Con l’autorizzazione al suicidio assistito di un’altra cittadina italiana a Perugia, il Servizio Sanitario conferma che in Italia è ormai pienamente operativo e funzionante un sistema eutanasico. C’è una vera e propria perversione del Servizio Sanitario Regionale, che dovrebbe curare e accompagnare chi soffre e dovrebbe agire per alleviare le sofferenze non per sopprimere il sofferente con la morte di Stato. Gli studi insegnano che la causa principale del suicidio è la depressione, spesso legata a un profondo senso di solitudine e abbandono. Contrariamente a quanto affermato dai Radicali e dall’Associazione Luca Coscioni, ci auguriamo che la Regione continui a mantenere una linea rigida in difesa della vita e che il prossimo Consiglio Regionale faccia di tutto per incentivare le cure palliative e dare piena e concreta attuazione, su tutto il territorio, della legge 38/2010, sostenendo anche gli Hospice, l’assistenza ospedaliera e domiciliare anche per i familiari delle persone sofferenti.
Lo afferma Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus.