«Non ci fermiamo né ci facciamo intimidire dalla censura politica del comune di Firenze. Lo avevamo detto e lo abbiamo fatto: dopo la vergognosa copertura delle nostre affissioni, su ordine dell’assessore esponente del PD Benedetta Albanese - di cui ancora chiediamo le dimissioni perché non può con queste decisioni rappresentare i cittadini e le famiglie fiorentine -, da oggi in giro per la città ci sono i nostri camion vela, con lo stesso messaggio: “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias” e l’immagine delle gambe di un bambino con una calzatura da uomo e una calzatura da donna. Non possiamo e non vogliamo farci fermare perché la posta in gioco è troppo alta: è in pericolo non solo la libertà di espressione, ma soprattutto la tutela di bambini e ragazzi, oggi martellati dall’indottrinamento gender nelle scuole e dalla pericolosa carriera alias, che rischiano di far credere agli studenti che si possa “nascere nel corpo sbagliato”, spingendoli a cambiare nome o addirittura al “cambio di sesso”, anche con bombardamenti ormonali e interventi chirurgici. Chi si prenderà la responsabilità di rischiare di cagionare a minori danni psicofisici traumatici e in alcuni casi irreversibili? Inoltre sappiamo bene che la maggioranza dei cittadini è contraria a questi progetti, infatti come rivelato da Noto Sondaggi per conto di Pro Vita & Famiglia, ben l’80% degli italiani si dichiara contro l’indottrinamento gender nelle scuole». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.
STOP GENDER A SCUOLA - FIRMA QUI!