È vergognoso che il Comune di Roma continui a patrocinare un evento come il Gay Pride, che promuove istanze ideologiche estremiste come l’utero in affitto, il cambio di sesso di bambini e lezioni ideologiche sul genere fluido nelle scuole che confondono l’identità sessuale dei minori.
Il Sindaco Roberto Gualtieri e il Partito Democratico hanno consegnato Roma alla Lobby Lgbt, aderendo al manifesto politico del Gay Pride presentato ieri a Roma insieme agli Assessori capitolini al Turismo e Grandi Eventi Alessandro Onorato e alle Pari Opportunità Monica Lucarelli, che in passato ordinò la rimozione e censura delle affissioni pubbliche di Pro Vita & Famiglia a Roma.
Tra le folli istanze del manifesto arcobaleno patrocinato dal Pd si trovano la richiesta di legalizzare l’utero in affitto, obbligando i Comuni a riconoscere all’anagrafe la bugia sui “due padri” e “due madri”, matrimoni e adozioni gay, violando il diritto dei bambini a un papà e una mamma, Carriera Alias in tutte le scuole per consentire ai minori di cambiare nome anche senza una diagnosi ufficiale di disforia di genere, gare sportive aperte ai trans, penalizzando le donne, addirittura “aborto libero per tutt3”, con la desinenza neutra come se anche gli uomini potessero abortire.
Chiediamo al Sindaco Gualtieri e al Partito Democratico di smetterla di promuovere un’agenda politica e ideologica scollata dalla realtà, invisa alla stragrande maggioranza dei cittadini, che discrimina le famiglie, le donne, i bambini e mette in pericolo la salute psicologica e fisica dei minori.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus sul patrocinio del Comune di Roma Capitale, guidato dal sindaco Roberto Gualtieri, al Roma Pride che si terrà il prossimo 15 giugno.