Roma, 6 giugno 2022
«Eccoli i soliti “democratici” e fautori delle libertà, gli stessi del Ddl Zan che chiedono a gran voce rispetto, ma nelle loro dimostrazioni pubbliche dileggiano e offendono la religione con immagini blasfeme, mentre proprio in questi giorni, come ormai da anni, i cristiani vengono barbaramente massacrati e discriminati per la loro fede in tutto mondo. Il gay pride di Cremona, come già accaduto in passato durante manifestazioni di questo tipo, ha svelato tutta la sua componente intollerante e discriminatoria, esibendo una statua della Madonna, con tanto di aureola, a seno scoperto. Una discriminazione per giunta avallata dall’amministrazione locale, guidata dal sindaco Gianluca Galimberti, già presidente dell’Azione Cattolica locale, che ha concesso il patrocinio all’evento, insieme al Comune di Crema e alla Provincia di Cremona. Adesso il sindaco prenda pubblicamente le distanze chiedendo scusa per questa blasfemia. Infine ci chiediamo se Zingaretti non intenda ritirare il patrocinio della Regione Lazio per il prossimo Roma Pride dopo questi eventi». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.