Milano, 15 giugno 2022
«Parlando di “gesto simbolico ma concreto” la Regione Lombardia darà concretamente il suo appoggio ad una manifestazione come il Gay Pride che, ormai lo sappiamo e ne abbiamo avuto prova, porta avanti istanze discriminatorie, pericolose e spinge all’illegalità dell’utero in affitto. Il Pride, infatti, e quello di Milano non farà eccezione, si fa portavoce della teoria gender nelle scuole e ai danni dei più piccoli, degli asterischi nella grammatica, dei bagni neutrali, della carriera alias, nonché dell’adozione di bambini per persone dello stesso sesso, e, cosa ancora più grave, della barbara pratica dell’utero in affitto. E’ questa la “società più giusta ed equa” di cui parla la mozione approvata dal Consiglio Regionale? E se davvero non c’è nulla di male, perché il voto è stato segreto? Forse i consiglieri lombardi hanno paura di essere smascherati per la loro ipocrisia e per cavalcare, ora, l’onda dell’ideologia LGBTQIA+ dopo essersi fatti portavoce, in passato, di istanze pro family?». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.