L’ideologia gender è perniciosa e antiumana.
Oggi, a Roma, un evento di cui siamo stati protagonisti e siamo lieti di informare i nostri lettori:
Si è tenuta una conferenza stampa dal titolo
“PER UNA SCUOLA CHE INSEGNA E NON INDOTTRINA”,
presso l’aula Nassirya del Senato, a Palazzo Madama.
E’ stato così lanciato il”Family Day 3.0“.
GENDER: LE ASSOCIAZIONI LANCIANO UN FAMILY DAY 3.0
E’ stata presentata a Palazzo Madama la petizione di ProVita Onlus, Age, Agesc, Giuristi per la vita e Movimento per la Vita, per una sana educazione sessuale a scuola.
Di fronte a una vera emergenza educativa chiediamo il rispetto del ruolo prioritario della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, chiediamo di disapplicare la Strategia nazionale dell’Unar ed emanare precise direttive affinché sia rispettato il diritto dei genitori, costituzionalmente garantito, ad educare i figli. Su temi etici e sensibili come l’educazione alla sessualità e all’affettività, spesso in modo subdolo nelle scuole di ogni ordine e grado, fin dall’asilo nido, si introduce la teoria del gender.
Questo le associazioni ProVita Onlus, Giuristi per la Vita, Movimento per la Vita e i genitori dell’Age e dell’Agesc chiedono al Premier Matteo Renzi, al Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini e al futuro Presidente della Repubblica attraverso una petizione per una sana educazione affettiva e sessuale nelle scuole, presentata oggi in Senato.
“In poche settimane quasi solo con il passaparola – spiegano le cinque associazioni – abbiamo già raccolto online oltre 60mila sottoscrizioni (ricevute dai siti notizieprovita.it e citizengo.org), di cittadini contrari alla diffusione dell’ideologia gender nelle scuole. Un vero Family Day 3.0 che rilanciamo anche su Facebook e su Twitter con una campagna di sensibilizzazione e sostegno della nostra petizione ‘cinguettando’ con l’hashtag #Nogender.
Siamo di fronte a una vera emergenza educativa. In molti casi, infatti, l’educazione sessuale a scuola è priva di riferimenti morali, discrimina la famiglia e mira a una sessualizzazione precoce dei ragazzi. La libertà di espressione è un diritto per tutti proprio come è giusto non discriminare nessuno”.
E’ possibile aderire alla petizione online direttamente sul sito dedicato di www.citizengo.org e sui siti delle associazioni proponenti: quello di ProVita su www.provitaefamiglia.it del Movimento per la vita suwww.mpv.org, dell’Age su www.age.it, dei Giuristi per la Vita su www.giuristiperlavita.org e dell’AGesc su www.agesc.it
dai quali si può anche stampare il pdf della petizione per la raccolta manuale delle firme o inserire più firme con lo stesso indirizzo mail.
GLI INTERVENTI DEI RELATORI
“Ogni ‘strategia’ educativa, soprattutto se di rilievo nazionale, dovrebbe rispettare sia nella modalità di elaborazione e diffusione sia nei contenuti il diritto fondamentale dei genitori all’educazione dei figli, evitando il contrasto con le ‘convinzioni religiose e filosofiche’ dei genitori – dichiara Gianfranco Amato, presidente dei Gpv (Giuristi per la Vita), aprendo la conferenza stampa. Molti progetti educativi e la cosiddetta ‘strategia nazionale’ dell’UNAR, invece, sono spesso redatti con la collaborazione esclusiva di associazioni Lgbt in violazione della nostra Costituzione che all’art. 30 sancisce il diritto e dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i figli, ma anche della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (art.26), del Protocollo addizionale alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo (art.2), della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’UNICEF (art.14) ed di diversi Decreti del Presidente della Repubblica”.
Ernesto Mainardi dell’Agesc (Associazione genitori delle scuole cattoliche) denuncia “il sempre più diffuso tentativo di proporre nelle scuole l’ideologia del gender (genere), anche attraverso proposte di legge che vogliono introdurla come materia didattica e che prevedono corsi di formazione obbligatoria per insegnanti e personale scolastico sull’educazione di genere; tutto questo espone i nostri figli al rischio di un indottrinamento che intende capovolgere i parametri antropologici sui quali si è sviluppata l’umanità nella nostra cultura e nella nostra società”.
“L’appello a tutti – propone Emanuela Micucci, in rappresentanza di Fabrizio Azzolini, presidente dell’Age (Associazione italiana genitori) – è a firmare, sostenere, diffondere la petizione in nome del rispetto del ruolo dei genitori nell’educazione dei figli, diritto-dovere obbligatorio, insostituibile e che lo Stato deve sostenere così come è obbligatorio che l’intervento della scuola sia soggetto al controllo da parte dei genitori. Le famiglie però non conoscono la propria corresponsabilità educativa a scuola. Vanno formate e informate. Anche sulle tematiche del gender che si insinuano in modo subdolo in alcuni progetti curricolari ed extracurricolari proposti ai loro figli. Su questi progetti, soprattutto se riguardano temi etici, vogliamo che la scuola chieda preventivamente il consenso informato dei genitori sulla partecipazione dei studenti: richiesta, tra l’altro, oggetto di una proposta di legge redatta insieme con le associazioni genitori, tra cui l’Age, che però da quasi un anno giace nei cassetti della Camera”.
«Il contributo specifico che come Movimento per la vita possiamo dare» spiega il presidente Carlo Casini «è la sottolineatura del valore di ogni figlio come criterio definitivo per illuminare di grandezza, verità e bellezza, la dimensione sessuata dell’uomo e della donna. Per questo abbiamo accettato di buon grado di fare fronte comune con le altre quattro associazioni e con tutte quelle che ci auguriamo convergano sul progetto. Tutti insieme chiediamo al ministro dell’Istruzione che si adoperi affinché i programmi scolastici rispettino il ruolo della famiglia nell’educazione sessuale e riconoscano il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. Può sembrare paradossale dover affermare e difendere realtà così ovvie per il senso comune. Eppure la sfida epocale è proprio questa e ci auguriamo che tantissimi cittadini ci sostengano mettendo la loro firma».
Concludendo la conferenza stampa, Toni Brandi, presidente di ProVita Onlus, evidenzia come dietro al mito della lotta alla discriminazione in realtà spesso si nasconda l’indottrinamento gender, l’equiparazione di ogni forma di unione e di “famiglia” e la normalizzazione di quasi ogni comportamento sessuale, ricordando che “in molte scuole non si promuove l’educazione sessuale, bensì la sessualizzazione precoce dei nostri figli, con tutti i rischi che ne consegue visti gli esempi dell’Australia e del Regno Unito dove queste strategie educative hanno causato l’aumento degli abusi e delle violenze sessuali, l’aumento della pedofilia e di centinaia di gravidanze ed aborti a 10-13 anni di età”. Brandi ricorda, infine, la recente proposta di legge Fedeli che vuole introdurre l’educazione di genere e la prospettiva di genere nei manuali scolastici delle scuole e nelle università, erogando 200 milioni di euro per questo fine.
Al termine della conferenza stampa l’appello congiunto dei cinque relatori: “Che il 2015 sia l’anno della vittoria del buonsenso e della ragione”.
Redazione
Puoi trovare la petizione ai siti
www.provitaefamiglia.it e www.citizenGO.org
Informazioni:
ProVita e Giuristi per la Vita: Ufficio Stampa Alessandro Fiore 346.7786500
Age: Ufficio Stampa Emanuela Micucci 328.3746482
Agesc: Ufficio stampa Ernesto Mainardi 349.8473776
Movimento per la vita: Ufficio stampa Daniele Nardi 336.730513
Il testo della petizione, qui
Vedi anche la Rassegna Stampa