01/06/2018

Genitori: oggi è la loro “giornata mondiale”

Oggi, 1 giugno, è la Giornata mondiale dei genitori.

Istituita da poco dall’Onu, la ricorrenza ha lo scopo di festeggiare «i genitori di ogni razza, religione, cultura e nazionalità <che> sono i primi autentici educatori dei bambini».

Già quando un bambino viene concepito, ancora prima che venga al mondo, nascono due genitori: una mamma e un papà vengono investiti di una responsabilità nuova, su una creatura che è “da” loro, ma che nel contempo è anche “altro” da loro.

Fare i genitori, lo si dice spesso ma in pochi poi se lo ricordano nella quotidianità, è il mestiere più difficile del mondo. Per crescere un figlio – non solo in senso fisico, ma anche morale ed educativo – servono delle doti multidisciplinari: organizzazione, capacità di adattamento, disponibilità a mansioni differenti, capacità di lavorare in squadra (in primis con l’altro genitore), resistenza emotiva... e via di questo passo.

Ma, soprattutto, l’essere genitori impone di mettere da parte il proprio egoismo per fare invece spazio al sacrificio: ore di sonno perse, tempo libero annullato, privacy ridotta al minimo, cambiamenti nel rapporto di coppia, corse continue per qualsiasi cosa, esercizio della pazienza... e ognuno può personalmente aggiungere del proprio. E forse è anche per questo che di figli se ne fanno sempre meno.

Eppure i genitori – due, mamma e papà – sono assolutamente fondamentali: per i figli, che in loro trovano un punto di riferimento e un modello, ma anche per la società, perché è grazie al compito educativo svolto dai genitori che la società può mirare a mantenere dei livelli di umanità almeno accettabili.

Tutto questo attraversa oggi un momento di crisi, innegabilmente: da un lato separazioni, divorzi, coppie omogenitoriali non aiutano i bambini nella crescita; dall’altra, è sempre più pervasiva la tendenza dei genitori a delegare ad altri l’educazione dei figli (alla scuola, ma anche agli onnipresenti nonni, che talvolta sono anche chiamati ad andare alle udienze scolastiche...). Questo di certo rivela una diffusa incapacità di sopravanzare al proprio egoismo, ma anche il diffondersi di una falsa scala di priorità, per la quale il lavoro – sia per gli uomini, sia per le donne – viene considerato più importante della famiglia. Salvo poi non riconoscere quel figlio adolescente ribelle che non parla, o rimpiangere il fatto di non essersi goduti appieno i bambini quando erano piccoli...

La Giornata di oggi può dunque essere, oltre che un giusto riconoscimento, anche un’occasione per riflettere sull’importanza dei genitori e sul modo che si ha di esserlo, come singoli e come coppia.

Teresa Moro

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