“Senza famiglie la società muore. La famiglia è la cellula fondamentale della società, fattore di coesione sociale e di alleanza intergenerazionale senza uguali, luogo primario di cura e solidarietà tra le persone. Tutte le ricerche sociologiche dimostrano che le famiglie fondate su matrimoni solidi e stabili fanno bene all’intero tessuto sociale perché migliorano la felicità e la qualità della vita dei coniugi e preservano i figli dalla maggiore incidenza di problematiche educative e attitudinali che si riscontrano invece in bambini e adolescenti nati fuori dal matrimonio o figli di genitori separati. Da quando nel 1994 è stata istituita dall’ONU la Giornata Internazionale della Famiglia, i nuovi matrimoni in Italia sono passati da 291.607 a 189.140 all’anno, più di 102mila in meno con un crollo di oltre il 35%. Le conseguenze di questa mutazione sociale sono devastanti: una società sempre più sfilacciata, con meno benessere economico, con sempre più anziani soli e isolati, sempre più bambini e adolescenti problematici, violenti e schiavi di dipendenze. In linea con l’Articolo 31 della Costituzione Italiana, secondo cui “La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia”, chiediamo a Governo, Parlamento ed enti locali di favorire la formazione della famiglia e incentivare i matrimoni di giovani coppie aumentando le politiche lavorative, abitative e fiscali a favore di chi intende contrarre matrimonio in giovane età”.
Così Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus, in occasione della Giornata Internazionale della Famiglia che si celebra oggi, 15 maggio, istituita nel 1994 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che l’ha dedicata al "fondamentale gruppo sociale e l'ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere di tutti i suoi membri, in particolare i bambini”.