La Buona Notizia oggi viene dall’ONU, dove l’agenda LGBTQIA(...) ha subito una battuta d’arresto.
All’ONU, da 193 Paesi aderenti, è stata approvata la “Nuova Agenda Urbana”, che rientra nei piani di sviluppo sostenibile per i prossimi anni: città a misura d’uomo, città come opportunità, etc. etc. (per saperne di più, si può leggere su Il Sole 24, per esempio).
NBC News rivela un retroscena di questa Buona Notizia: i delegati di 17 Paesi hanno chiesto – e ottenuto – che le questioni relative agli pseudo diritti LGBTQIA(...) restassero fuori dall’Agenda Urbana: i diritti umani sono “umani”, cioè di tutti gli uomini. Le persone LGBTQIA(...) godono degli stessi diritti di cui godono tutte le altre persone. Non si possono considerare tra le minoranze meritevoli di tutela: qualcuno ha detto che dovrebbero smetter di fare le vittime, quando hanno ricoprono ovunque posti di comando e posizioni di prestigio.
Il Canada, sostenuto dall’Unione Europea, dagli Stati Uniti e dal Messico, aveva spinto perché gli Stati si impegnassero a riconoscere in particolare i diritti “urbani” LGBTQIA(...) e a vietare l’omofobia (urbana).
Le linee guida per lo sviluppo urbano sostenibile nel corso dei prossimi 20 anni, invece, non fanno cenno a speciali “diritti” LGBTQIA(...).
La Bielorussia, sostenuta da varie nazioni tra cui Russia, Egitto, Qatar, Indonesia, Pakistan e Emirati Arabi Uniti, Bangladesh, Malesia, Nigeria, Arabia Saudita, Somalia, Iran e Zimbabwe, ha invece ottenuto che fosse inserito nel documento un riferimento alla città “che cresca a misura di famiglia“.
Dove il documento fa riferimento alla speciale protezione che nelle città del mondo va assicurata alle vulnerabilità speciali e alle categorie discriminate si parla di donne e bambine, disabili, indigeni, senza casa, poveri, rifugiati e giovani... ma non si fa menzione delle persone LGBTQIA(...).
A domani, con un’altra Buona Notizia!
Redazione
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