«La proposta di regolamento della Commissione UE per i “diritti dei genitori dello stesso sesso” è grave e pericolosa. Si palesa la chiara volontà di imporre gli effetti dell’aberrante e inumana pratica dell’utero in affitto, ad oggi illegale in molti Paesi Membri. Sarebbe infatti questa la diretta conseguenza del riconoscimento di “due genitori dello stesso sesso come famiglia, anche se si spostano da uno Stato dell’Unione a un altro”. L’unico “interesse superiore del bambino” è quello di avere una mamma e un papà, non di essere l’oggetto del desiderio di due donne o due uomini, né tantomeno quello di essere strappato dalla madre che lo ha portato in grembo per nove mesi, che viene così cancellata. La proposta, annunciata dalla Von der Leyen con “orgoglio” è di una gravità assoluta perché legittimerebbe gli effetti della nuova forma di schiavitù femminile del XXI secolo e rappresenta un’ingerenza inaudita e inammissibile nei confronti degli Stati membri. In pratica, infatti, se un qualsiasi Stato dell’Unione Europea riconoscesse una coppia di omosessuali come “genitori” di un bambino ottenuto tramite utero affitto o fecondazione eterologa, l’Italia sarebbe costretta a fare lo stesso, dovendosi adattare al diritto di famiglia degli altri Stati». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.
07/12/2022 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia
L'Unione Europea vuole imporre l'utero in affitto
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