E’ una falsità affermare che alle donne, nelle Marche, non è garantito un - presunto - “diritto” all’aborto. La realtà, infatti, è che non c'è nulla che ostacoli il ricorso alla pillola abortiva a qualsivoglia età gestazionale consentita dalla scheda tecnica del prodotto. Inoltre dobbiamo ricordare che proprio la legge 194, per quanto iniqua e ambigua, non è una legge abortiva, e negli articoli iniziali parla di tutela della maternità, di sostegno a chi è in gravidanza e che lo Stato “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio”. Il vero diritto delle donne, dunque, è quello di essere correttamente informate sui tanti rischi - fisici e psicologici - che porta con sé l’aborto, anche quello farmacologico, e sulle conseguenze, anche a lungo termine, della decisione di interrompere la gravidanza e così uccidere il bambino nel grembo materno. Noi siamo dalla parte delle donne e vogliamo tutelare il loro diritto ad avere lo Stato al loro fianco, soprattutto quando si trovano ad affrontare una gravidanza fragile, difficile o indesiderata e lo ribadiremo nell'incontro di giovedì 12 settembre a Civitanova Marche, dal titolo “Vita, Famiglia e inclusione: le sfide del nostro tempo”, al quale parteciperà la nostra portavoce nazionale Maria Rachele Ruiu e per il quale siamo stati indirettamente ma ignobilmente attaccati da Federico Giampieri, referente giovani del Gruppo territoriale di Ancona del Movimento 5 Stelle, che ha parlato di “diritto negato”, di “cittadinanza presa in giro” e ha appunto fatto riferimento, pur indiretto, all’evento organizzato da Fratelli d’Italia a cui prenderemo parte.
Così Clara Ferranti, referente del Circolo Territoriale di Pro Vita & Famiglia onlus.