Ha la parvenza di una lunga e continuativa rincorsa quella tra Renzi e Berlusconi: l’uno non accetta di stare un passo indietro all’altro –e viceversa-. Affrontano medesimi temi, utilizzano strategie simili ed ammiccano ad un elettorato in parte comune.
Dopo l’apertura del giovane Presidente del Consiglio alle unioni gay –con tanto di scappatoia per avere figli-, il capo di Forza Italia non poteva certamente rimanere indietro.
Il ruolo dell’ariete è stato egregiamente svolto dalla fidanzata e dall’amico giornalista Feltri che hanno deciso –dandone comunicazione in una nota congiunta- di iscriversi all’Arcigay. Voci confermano che la Pascale avrebbe anche voluto prender parte all’Onda Pride organizzato a Napoli, presenza saltata per motivi di ordine organizzativo.
Il mondo LGBT è in subbuglio e, dopo un primo momento di scompiglio, ha accolto positivamente le aperture dell’ex leader del centrodestra, sperando che questa scesa in campo inaspettata dia una scossa alle posizione conservatrici, svolta magari coadiuvata da Marina Berlusconi, invitata ufficialmente a presenziare al Gay Village –notizia rilasciata da Vladimir Luxuria.
La Pascale non si è limitata ad esprimersi favorevolmente nei confronti del matrimonio gay ma anche della possibilità di poter dare dei bambini in adozione a queste coppie: un’adesione su tutta la linea, quindi, al mondo gay-trans.
Nel medesimo giorno, Berlusconi ha deciso di lanciare il sasso, tramite una nota via Twitter e Facebook, in cui, più che aprire il dibattito, sembra sentenziare a riguardo: “Quella per i diritti civili degli omosessuali è una battaglia che in un Paese davvero moderno e democratico dovrebbe essere un impegno di tutti. Da liberale, ritengo che attraverso un confronto ampio e approfondito si possa raggiungere un traguardo ragionevole di giustizia e di civiltà.”
Ora cosa si inventerà Matteo Renzi per rimanere sulla cresta dell’onda?
Redazione