Modena, 3 maggio 2022
Masturbazione, orgasmo, preservativi e contraccezione, omosessualità e bisessualità, come si fa sesso o si resta incinta, che significa trans, genderfluid e genderless: questi alcuni dei temi che, nei prossimi giorni, potrebbero essere trattati davanti ai bambini di quinta elementare della scuola primaria “Edmondo De Amicis” di Marano sul Panaro, in provincia di Modena, secondo il progetto di educazione all’affettività e alla sessualità organizzato da Leonardo Tonioni, psicologo dell’istituto.
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Pro Vita & Famiglia ha raccolto la segnalazione allarmata di un genitore della scuola che si è rifiutato di far partecipare il figlio dopo aver letto i dettagli del progetto. Secondo il documento diffuso dalla scuola, lo psicologo userà delle slides per spiegare a tutta la classe, tra gli altri, anche i suddetti argomenti, qualora qualche bambino dovesse porre domande in merito.
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«Questo metodo pedagogico è totalmente inaccettabile», afferma Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia. «Come si può pensare di spiegare a bambine e bambini di soli 10 o 11 anni come si fa sesso, che cos’è la contraccezione o che significa essere bisessuali, trans o genderfluid solo perché un bambino, magari stuzzicato dai social, pone domande in merito? Per rispondere alla curiosità di uno si può rischiare di traumatizzarne venti? E soprattutto quali risposte saranno date su temi fortemente influenzati da convinzioni morali e culturali personali? Che cosa si dirà in tema di gender? Che si può scegliere la propria identità di genere? Si spiegherà ai bambini come si usa il preservativo? Come si raggiunge l’orgasmo? Si tratta di un metodo estremamente pericoloso, che non si addice assolutamente a bambini delle elementari. Chiediamo alla scuola coinvolta di interrompere immediatamente il progetto e all’Ufficio Scolastico Regionale di verificarne l’adeguatezza e se i genitori fossero stati analiticamente informati sui dettagli», conclude Coghe.
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