«Un atto di censura politica e ideologica gravissimo, che vuole tapparci la bocca con un modus operandi degno dei peggiori regimi totalitari. Dopo aver provato a dar fuoco alla nostra sede di Roma, adesso arriva la rimozione dei manifesti, questo dimostra come in Italia la libertà di espressione sia fortemente sotto attacco. Una decisione dittatoriale da parte dell’assessore esponente del PD che svela ancora una volta la natura anti democratica del partito guidato da Elly Schlein, la stessa che ha volutamente taciuto sulle violenze ai danni della nostra sede di Roma, il Sindaco Nardella resterà a guardare? I nostri manifesti contro il gender nella scuola, con la scritta “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini nelle scuole. Stop gender e carriera alias” e l’immagine delle gambe di un bambino con una calzatura da uomo e una calzatura da donna, sono stati coperti a Firenze, su ordine dell’assessore Benedetta Albanese. Un fatto così grave deve portare alle immediate dimissioni dell’assessore Albanese, perché non è più ammissibile che rappresenti i cittadini e le famiglie fiorentine. La cosa veramente lesiva, infatti, non è il messaggio dei nostri manifesti, ma proprio ciò che denunciano, ovvero la pericolosa e illegale carriera alias e i progetti gender nelle aule dei nostri figli e nipoti, che rischiano di far credere a bambini e adolescenti che si possa davvero “nascere nel corpo sbagliato”, portandoli così anche al cambio di sesso sociale o addirittura chirurgico con conseguenze spesso irreversibili”.Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.