«Non c’è nulla di più pericoloso per la salute delle donne che banalizzare temi che impattano sulla loro pelle, come aborto, contraccezione, gender e prostituzione. In questo quadro è altrettanto grave e pericolosa la decisione dell’Aifa di rendere la pillola anticoncezionale gratuita. Come è possibile conciliare la pillola contraccettiva “libera e gratuita” come panacea di tutti i mali, senza sottolineare i gravi effetti collaterali fisici e psicologici che possono portare fino a depressione e istinti suicidari? Perché invitare le ragazzine a “bombarsi” di ormoni, quando tutti noi ci rifiutiamo di mangiare un pollo che ne porti anche solo la minima traccia? Dove è la salute delle donne di cui si parla proprio oggi, in occasione dell’8a Giornata Nazionale della salute della donna? Per quanto riguarda l’aborto, poi, sono vergognosi gli attacchi di Non Una Di Meno a chiunque voglia raccontare alle donne cosa sia l'aborto e le conseguenze fisiche e psicologiche che comporta alla salute e voglia offrire loro il diritto di non abortire, cioè ogni aiuto possibile per custodire il figlio, come accaduto a Macerata e Loreto in occasione di una due giorni in merito. Non esiste, infatti, nessuna donna in Italia che sia stata costretta a partorire per eventuali inapplicazioni della 194, ma sono troppe le donne costrette ad abortire per mancanza di aiuti validi. Ma non basta, perché è necessario difendere la salute delle donne dall’ideologia gender che si è spinta a negare perfino la nostra unicità e i nostri bisogni medici. Per non parlare, poi, della pratica disumana dell’utero in affitto, schiavitù del terzo millennio “che offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”, come ha sancito la Cassazione, dell’ipersessualizzazione e del mercato della prostituzione, cioè la tratta di donne e bambine rese oggetti per soddisfare pruriti sessuali, e la pornografia, che altro non è che prostituzione filmata. Le donne meritano di più». Così Maria Rachele Ruiu, membro del direttivo di Pro Vita & Famiglia.
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