«L’ideologia gender dentro un luogo di culto cattolico - ovvero Santa Maria della Passione a Milano - avallando espressamente termini come “uomini, donne e persone non binarie”, “popolo queer” e “trasformazione dei corpi”. E’ l’evento choc che si è tenuto a Milano lo scorso 26 maggio, una Veglia contro l’omotransfobia della quale Pro Vita & Famiglia è entrata in possesso del libretto della liturgia e di alcuni video che provano come dentro una chiesa cattolica si sia fatto riferimento a teorie antiscientifiche e contrarie al Magistero e alla Dottrina della Chiesa Cattolica. Ci rammarica che l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, tramite il suo vicario episcopale, abbia risposto alle nostre segnalazioni prima dell’evento ritenendo “eccessivo e sovrastimato l’allarme”. Ebbene, le preoccupazioni e gli allarmi dei nostri sostenitori si sono rivelati fondati. Come fa una chiesa cattolica a ospitare un evento che, pur pregando comprensibilmente contro ogni discriminazione, avalla teorie che la Chiesa rifiuta e che non hanno base scientifica? Inoltre, come se non bastasse, quando sono stati elencati alcuni casi di omotransfobia, è stato citato quello di una suora che aveva espresso la propria indignazione a due ragazze che si stavano baciando per uno shooting fotografico. Vergognoso che questo episodio sia stato accostato a casi di grave discriminazione. Ci saremmo aspettati, dopo questa iniziativa, una presa di posizione netta da parte della Diocesi, in linea con le numerose pronunce di Papa Francesco contro l’ideologia gender definita come “una delle colonizzazioni ideologiche più pericolose” e come “uno sbaglio della mente umana”». La denuncia di Antonio Brandi, presidente di Pro Vita & Famiglia onlus.