COMUNICATO STAMPA
Pasolini: «Aborto: legalizzazione dell'omicidio», campagna di affissioni di Pro Vita e Famiglia per il centenario della nascita
12 aprile 2022
Intellettuale geniale, controverso e controcorrente, Pier Paolo Pasolini intervenne nel dibattito sulla legalizzazione dell'aborto con un celebre editoriale, pubblicato sulle prime due pagine del quotidiano «Corriere della Sera» il 19 gennaio 1975. Pochi mesi prima della sua tragica scomparsa, il celebre scrittore, poeta e regista scrisse di essere perfino «traumatizzato dalla legalizzazione dell’aborto, perché la considero, come molti, una legalizzazione dell’omicidio. Nei sogni, e nel comportamento quotidiano - cosa comune a tutti gli uomini - io vivo la mia vita prenatale, la mia felice immersione nelle acque materne: so che là io ero esistente». E aggiungeva: «Mi limito a dir questo, perché, a proposito dell’aborto, ho cose più urgenti da dire. Che la vita è sacra è ovvio: è un principio più forte ancora che ogni principio della democrazia, ed è inutile ripeterlo».
Simone Ortolani, referente del circolo territoriale Emilia Romagna di Pro Vita & Famiglia, afferma che «in occasione del centenario, lo scorso marzo, della nascita di Pasolini, abbiamo voluto ricordare le parole dell'intellettuale con una campagna di affissioni che citano testualmente queste sue parole, ancor oggi attualissime. Lo abbiamo voluto fare soprattutto in un periodo in cui gli spazi di dibattito politico e culturale paiono pericolosamente restringersi, in nome della tirannia conformistica del politicamente corretto e dei tentativi, a volte subdoli, altre volte manifesti, di tacitare qualsiasi opinione dissenziente dai dogmi laici del mainstream».
I manifesti con la storica dichiarazione di Pasolini sono affissi a Bologna, Ravenna e Cesena. L'iniziativa è sostenuta dal Movimento per la Vita di Bologna, dall'Associazione culturale San Michele Arcangelo, dall'associazione Family Day - Difendiamo i nostri figli di Ravenna e dal Centro culturale G.K. Chesterton.