Giorgio Celsi ci ricorda, con la sua newsletter, l’appuntamento mensile di preghiera per la vita, affinché cessi la strage di innocenti perpetrata dall’aborto.
Sabato 02-05-2015, si svolgerà l’iniziativa “9 Ore di Preghiera Per la Vita” dalle 9 alle 18, in riparazione al grave delitto dell’aborto, contro la legge 194. Questa importante iniziativa promossa dal Comitato NO 194 e dall’Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” è su base regionale e si svolge ogni primo sabato dei mesi dispari, fuori dai maggiori ospedali abortisti d’Italia.
L’elenco degli ospedali coinvolti nell’iniziativa lo potete trovare nel sito http://no194.org/ .
A Milano saremo fuori dall’Ospedale “Niguarda” in Piazza dell’Ospedale Maggiore, 3 (ci sarò anche io e l’avvocato Pietro Guerini presidente della NO194).
Invitiamo tutti ad aderire e divulgare questa importante iniziativa a difesa dei nostri fratelli più piccoli e indifesi, perché solo uniti riusciremo a costruire un mondo migliore e degno di essere vissuto dai nostri figli: DIFENDI LA VITA, RINASCERA’ LA SPERANZA
Giorgio Celsi
“L’aborto e l’eutanasia sono due crimini che nessuna legge umana può pretendere di legittimare. Leggi di questo tipo non solo non creano nessun obbligo per la coscienza ma sollevano piuttosto un grave e preciso obbligo di opporsi ad esse mediante obiezione di coscienza”.
Papa Giovanni Paolo II – Evangelium Vitae
“Un figlio non è un dente cariato. Non lo si può estirpare come un dente e buttarlo nella pattumiera, tra il cotone sporco e le garze. Un figlio è una persona, e la vita di una persona è un “continuum” dall’attimo in cui viene concepita al momento in cui muore”.
Oriana Fallaci dal libro”Lettera a un bambino mai nato”
«Ho trovato il modo per far cessare gli aborti in tutta Italia: andare a pregare di fronte agli ospedali». “Noi dobbiamo rendere pubblico quello che avviene nel silenzio degli ospedali”. Il fatto è che la società è anestetizzata. Che cosa accadrebbe se un giornale domani titolasse a sei colonne: “Ieri cinque bambini uccisi nell’ospedale della nostra città”. Direbbe una cosa vera?».
Don Benzi