17/10/2020 di Ufficio Stampa Pro Vita & Famiglia

Piazza contro Ddl Omotransfobia, Pro Vita e Famiglia: “Casi di omofobia? C’è gente disposta anche all’autolesionismo per dare un allarme inesistente”

COMUNICATO STAMPA

Piazza contro Ddl Omotransfobia

Pro Vita & Famiglia: “Casi di omofobia? C’è gente disposta anche all’autolesionismo per dare un allarme inesistente”

 

 

Roma, 17 ottobre 2020

“Questa piazza tanto colma, nel pieno dell’emergenza Coronavirus, dimostra di essere la piazza della libertà. Qui ci sono famiglie che vengono da tutta Italia per dire no alla legge contro l'omotransfobia che prevede nuovi reati di opinione e toglierà democrazia uccidendo la Costituzione. C’è un popolo che si sta risvegliando e che non è disposto a restare indifferente mentre la libertà viene minata nel nostro Paese” ha dichiarato Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia Onlus, dalla manifestazione di piazza del Popolo #Restiamoliberi contro il Ddl Zan sull’omotransfobia.

“I politici che vogliono questa legge ci raccontano di un Paese apparentemente saturo di omofobia dove si susseguono casi di aggressioni, una narrazione sostenuta falsamente da tutti i principali mass media radical. Certe persone sono disposte a tutto per denunciare violenze inesistenti, anche a mentire spudoratamente. Dovrebbe far riflettere l’ultimo caso di cronaca che racconta come ci siano degli autolesionisti disposti a farsi del male da soli per simulare un'aggressione. Ecco chi ci troviamo davanti: persone pronte a ferirsi per un’ideologia... sì, un’ideologia, perché questa legge è inutile e già esistono le tutele contro gli atti violenti che si sia etero, gay, invalidi, normodotati etc.” ha continuato la nota di Pro Vita & Famiglia onlus.

“Una legge che è una grande marchetta al mondo LGBT: grazie allo stanziamento di 4 milioni di euro le loro associazioni avranno fondi per entrare nelle scuole di ogni ordine e grado e parlare di gender ai nostri figli” ha proseguito il presidente di Pro Vita & Famiglia Toni Brandi.

“Allora sì, diciamolo, c’è un’emergenza: è in gioco la nostra libertà di espressione, di educazione e di professione religiosa. Nessuno andrà nelle scuole dei nostri figli, fin dai 6 anni, a celebrare l’omosessualità, la bisessualità, la transessualità, il genere fluido. W la libertà!” ha concluso Jacopo Coghe.

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