COMUNICATO STAMPA
Prosegue la campagna di Pro Vita & Famiglia contro il Ddl Zan. Arriva a Bari: banchetti e camion vela con drag queen e casi choc nello sport femminile |
Bari, 15 giugno 2021 L’onlus Pro Vita & Famiglia con decine e decine di camion vela in numerosi Comuni italiani prosegue la nuova campagna che mostra gli ultimi manifesti choc per dire No al Ddl Zan, una legge sessista e misogina. E ora è arrivata a Bari. |
“Ugualmente - ha affermato il presidente di Pro Vita & Famiglia Toni Brandi - stiamo organizzando decine di banchetti informativi per mettere al corrente la popolazione dei gravi pericoli di questa legge iniqua, visto che per lo più Tv e mass media non informano, mentono o manipolano l’informazione. Gli elettori devono essere informati che deputati come Elio Vito pensano di sostenere la proposta di legge contro l’omotransfobia. Di fatto sono le principali promotrici di iniziative ed eventi che entreranno nelle scuole di ogni ordine e grado per ‘educare’ i nostri bambini sin dagli asili nido che loro stessi possono ‘percepirsi’ fino a 52 generi”. I camion vela, oltre a toccare numerosi Comuni sul territorio, stanno toccando tutte le città nelle circoscrizioni di elezione dei senatori che in Commissione Giustizia stanno appoggiando il Ddl Zan con un richiamo specifico a ognuno di loro, perché rifletta la gente e riflettano anche loro magari. |
“Chi non vuole Drag queen a scuola a leggere fiabe ai bambini non deve essere tacciato di omofobia o transfobia, è questa la vera discriminazione che sta per essere attuata nei confronti di tanti genitori che non vogliono che i loro bambini debbano celebrare l’omosessualità, il transgenderismo, la bisessualità, il lesbismo e la transessualità come prescritto nell’art. 7 del DDL Zan. Oltretutto, il deputato Vito e i senatori Cirinnà, Unterberger, Mirabelli, Maiorino e Grasso spieghino ai loro elettori non solo perché si vuole indottrinare i nostri figli alla teoria 'gender', ma come sia possibile che uomini biologici che si 'sentono' donne possano partecipare e competere in competizioni sportive contro le donne” ha aggiunto e concluso Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita & Famiglia onlus. |