Indottrinamento Lgbtqia+ direttamente rivolto ai bambini. E’ questo uno degli obiettivi del Gay Pride di Rimini, sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna, che tra i vari eventi in salsa gender e arcobaleno prevede una sessione di “Letture arcobaleno per bambinɜ”, con tanto di schwa, la desinenza neutra estranea alla grammatica italiana adottata per annullare la differenza tra maschi e femmine. Un intento ideologico palesato anche nelle aberranti richieste contenute nel manifesto politico, che parla di “percorsi non medicalizzati di affermazione di genere, ripristino e diffusione dei protocolli per i bloccanti della pubertà”, ma anche di “formazione ai docenti per il contrasto del bullismo omolesbobitransfobico” e di “Carriera Alias” nelle scuole, una pratica illegale ma soprattutto pericolosa per il benessere psico-fisico dei giovani, che rischiano di essere instradati sulla via della transizione di genere, prima sociale e poi chirurgica. Tutto ciò, condito dalle solite richieste politiche per “il pieno riconoscimento delle famiglie omogenitoriali”, la legittimazione dell’utero in affitto, il riconoscimento del certificato di filiazione europeo, il presunto “diritto” all’aborto e le adozioni per coppie omosessuali. E’ vergognoso che la Regione Emilia Romagna promuova con i soldi dei contribuenti questa paccottiglia ideologica a danno dei minori: chiediamo al Governatore facente funzioni, Irene Priolo, di ritirare il finanziamento pubblico alla manifestazione arcobaleno che promuove l’ideologia gender ai bambini.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, in merito agli eventi del “Rimini Summer Pride”, in programma dal 31 luglio al 3 agosto e sostenuto dalla Regione Emilia-Romagna con il progetto “Le parole (ti) cambiano” tramite bando DGR 1832/2022.