«Il Festival di Sanremo non è neanche finito e i primi giorni sono già stati un calderone di ideologia gender e propaganda LGBT. Se il canone obbligatorio per gli italiani serve a questo noi non ci stiamo. Va abolito e lo chiediamo con una serie di camion-vela che stanno girando sul territorio di Sanremo. E’ inammissibile che la Rai paghi un conduttore come Amadeus che ha affermato che è giusto far vedere e raccontare ai bambini, tramite la televisione, cosa è il gender e l’omosessualità e che “un uomo può amare un altro uomo e una donna può amare un’altra donna”. Un uso propagandistico delle Tv di Stato degno dei regimi totalitari che educavano i bambini. E’ vergognoso finanziare con soldi pubblici Festival dove Rosa Chemical ha portato sul palco messaggi sul gender, sulla sessualità fluida, sul poliamore e sulla pornografia, dove Elodie ha dichiarato di “voler essere put**na dall’inizio alla fine” e dove tutte le co-conduttrici sono paladine delle cause LGBTQIA+, pubblicamente impegnate per la promozione del matrimonio e delle adozioni gay e della transizione sessuale dei minori. Non osiamo pensare cosa può ancora accadere nelle ultime serate.Chiediamo alla Rai di interrompere immediatamente questo abuso e al Governo e al Parlamento di impedire che il servizio pubblico finanziato con le tasse dei cittadini sia utilizzato a fini di propaganda ideologica. Non è a questo che servono gli oltre 1,7 miliardi che la Rai incassa con il canone. Non è questo che vogliono gli italiani e lo dimostrano anche le oltre 32.000 firme raccolte dalla nostra petizione popolare». Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.