Modena, 3 giugno 2022
«Abbiamo accertato che il progetto sull'educazione sessuale realizzato nella scuola primaria ‘Edmondo De Amicis’ di Marano sul Panaro (MO) non ha rispettato la normativa scolastica sul consenso informato preventivo dei genitori, poiché agli stessi non erano stati comunicati tutti i temi che si sarebbero potuti affrontare coi bambini di 10 e 11 anni, tra cui "masturbazione, orgasmo, preservativi e pillola anticoncezionale, omosessualità e bisessualità, come si fa sesso e che significa essere trans o gender-fluid».
Lo afferma in una nota Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus, a margine dell'incontro avuto a Modena, accompagnato dall'On. Carlo Giovanardi, con la direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale competente per la provincia, dottoressa Silvia Menabue. Nell’occasione è stata presentata alla dirigente la petizione nazionale contro l’ideologia gender nelle scuole avviata dopo il caso di Marano, che ha raggiunto attualmente le 34.000 firme.
«Abbiamo chiesto all'Ufficio Scolastico Regionale dell'Emilia Romagna - prosegue Coghe - di diffondere a tutte le scuole di ogni ordine e grado della Regione una circolare urgente per ribadire la centralità del consenso informato delle famiglie quando si affrontano in classe tematiche estranee al normale curricolo scolastico, e comunque l'assoluta illegittimità di attività, corsi e progetti non adeguati all'età degli alunni o contaminati da approcci ideologici o politici, come nel caso di temi gender e LGBT».
«Stiamo inoltrando all’Ordine degli Psicologi una richiesta formale di chiarimenti sul metodo pedagogico adottato dallo psicoterapeuta che ha redatto il progetto di Marano, secondo il quale si sarebbero potuti affrontare davanti a tutta la classe, formata da bambini con diversi gradi di maturazione personale, temi estremamente sensibili sulla base della richiesta anche di un solo minore».