Modena, 8 giugno 2022
«Notiamo con rammarico che la Gazzetta di Modena continua a non aver remore a diffondere inesattezze su quanto accaduto nella scuola “Edmondo de Amicis” di Marano sul Panaro. Contrariamente a quanto scritto, infatti, non è stato un solo genitore a lamentare scarsa trasparenza sul progetto, ma in diversi hanno denunciato e chiesto chiarimenti all’Ufficio Scolastico Regionale e all’Ordine degli Psicologi dell’Emilia Romagna, ritirando il proprio figlio dalla partecipazione dopo il primo incontro. La Gazzetta di Modena continua poi ad omettere che alcuni genitori, pur richiedendolo, non hanno potuto accedere al primo incontro online con lo psicologo promotore del progetto, che il consenso informato è stato richiesto senza la previa trasmissione di alcuna documentazione scritta, e che tale documentazione, consegnata alla scuola dallo psicologo su richiesta dei genitori, è stata sostituita sul sito dell’istituto con una seconda versione priva dei temi denunciati da Pro Vita & Famiglia come del tutto inadeguati per bambini di 10 anni (come masturbazione, eiaculazione, orgasmo, gender, come si fa sesso, anticoncezionali, etc.). Alla luce di tali fatti è scorretto continuare a sminuire con superficialità la protesta e la preoccupazione di quei genitori il cui ruolo non è stato pienamente rispettato dalla scuola e che hanno dovuto tenere i figli a casa pur di non rischiare di traumatizzarli o confonderli con lezioni inadeguate alla loro maturità. Il fatto che la maggioranza dei genitori possa essere d’accordo con un certo progetto non toglie l’assoluto rispetto che la scuola deve anche agli altri, rispetto che si concretizza nella piena e scrupolosa applicazione della normativa scolastica in tema di consenso informato preventivo. Ribadiamo pertanto la necessità, esposta all’Ufficio Scolastico di Modena, di una circolare regionale che ricordi alle scuole la centralità del consenso informato e le inviti al suo più scrupoloso rispetto», così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia Onlus.