Mantova, 28 maggio 2022
«È allucinante che il Ministro della Famiglia Elena Bonetti e quello dell’Istruzione Patrizio Bianchi ritengano conforme all’ordinamento scolastico parlare di aborto, omosessualità, piacere sessuale e coito a bambini di 10 anni, come previsto dal progetto che sarà svolto il 31 maggio nelle scuole di Casaloldo e Ceresara in provincia di Mantova denunciato da Pro Vita & Famiglia nei giorni scorsi. Benissimo ha fatto il Sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso a disporre un’ispezione immediata, valutando giustamente inadeguati l’approccio e i temi del progetto. Genitori e famiglie non mandano i loro figli a scuola per parlare di omosessualità e aborto ma per imparare italiano, matematica, storia, geografia e le altre materie, e rinnoviamo stima e fiducia al Sottosegretario Sasso. I temi sensibili devono restare competenza della famiglia, perché ogni bambino ha una storia e sensibilità differente e non si può pensare di parlare di questi argomenti in modo standardizzato per una classe intera, rischiando di traumatizzare e confondere gravemente qualcuno dei bambini presenti». Così Maria Rachele Ruiu, responsabile Scuola di Pro Vita & Famiglia Onlus e rappresentante di Generazione Famiglia presso il Forum nazionale delle associazioni dei genitori della scuola presso il Ministero dell’Istruzione.
Nella foto in basso il Sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso al presidio di famiglie e genitori contro l’ideologia gender nelle scuole di venerdì 27 maggio davanti al Ministero dell’Istruzione