Il 76% dei cittadini, ovvero quasi 8 italiani su 10, pensa che lo Stato dovrebbe dare più aiuti sociali, economici e psicologici alle donne incinte per offrire alternative concrete a chi altrimenti sarebbe costretta o indotta ad abortire. Ben il 71% ritiene che lo Stato dovrebbe riconoscere la maternità come valore sociale, mentre il 57% degli italiani pensa che la maggior parte delle donne sia indotta o costretta ad abortire: non si tratta quindi di una “libera” scelta. Sono i dati che emergono dal sondaggio nazionale promosso da Pro Vita & Famiglia e condotto da Noto Sondaggi, presentato oggi all’Hotel Nazionale, in Piazza di Monte Citorio a Roma, nel corso della conferenza stampa dal titolo "FACCIAMO 31: Il dovere Costituzionale di proteggere la maternità, promuovere la Vita e agevolare la Famiglia".
Sono numerosi gli aspetti a favore della maternità e della natalità per i quali i cittadini si sono dichiarati favorevoli e pro life. Per il 62%, infatti, affrontare la crisi demografica dovrebbe essere una priorità per lo Stato, percentuale che schizza addirittura all’81% per i giovani dai 18 ai 34 anni, dunque proprio la fascia d’età che può accogliere maggiormente una nuova vita. Un dato eloquente, perché rivela come i giovani, contrariamente alla narrazione mainstream, sono altamente desiderosi di mettere su famiglia e fare figli.
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Le intenzioni degli italiani sono pro life anche a prescindere dall’essere contrari o favorevoli all’aborto. In ogni caso, infatti, per il 59% bisognerebbe comunque intervenire per evitare un aborto e per il 58% se le donne incinte avessero aiuti adeguati la maggior parte degli aborti sarebbe evitata, proprio come chiede una petizione popolare lanciata da Pro Vita & Famiglia e che ha superato le 30.000 firme.
Per quanto riguarda i giovani: per il 58% dei cittadini si dovrebbe sensibilizzare le giovani donne, anche minorenni, per disincentivare l’aborto, e per quasi 7 italiani su 10 oggi le giovani coppie non hanno sufficiente libertà e possibilità di formare una famiglia. Quasi un plebiscito, poi, con l’87% delle risposte, per chi pensa che gli aiuti economici e sociali attualmente previsti dallo Stato per sostenere le coppie che hanno o intendono avere figli siano insufficienti.
I risultati dell’indagine demoscopica condotta da Noto Sondaggi rivelano poi come sia cruciale la questione lavoro. Addirittura l’80% delle donne intervistate ritiene che non ci sia sufficiente possibilità di conciliare maternità e lavoro e il 77% delle donne pensa sia impossibile non avere ripercussioni sul lavoro in caso di figli.
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Per quanto riguarda, invece, le cause più frequenti che inducono le donne ad abortire, la maggioranza degli italiani indica difficoltà economiche, di conciliazione con carriera e studio, difficoltà familiari. Per aiutare le coppie ad avere figli e formare una famiglia, il 36% degli intervistati ritiene che l’intervento più utile sia quello di dare maggiore flessibilità al lavoro.
Infine, l’esperienza diretta con chi ha vissuto il dramma dell’aborto. Il 30% delle donne intervistate e il 35% dei giovani, dicono infatti di aver conosciuto una parente o amica che ha scelto di abortire a motivo dei disagi economici, secondo il 56% degli intervistati.
Metodologia: Il sondaggio è stato condotto nel mese di maggio 2023, con un tipo di questionario strutturato e un metodo di intervista con Panel in tempo reale. L’universo di riferimento è la popolazione italiana con un campione rappresentativo di 1.000 cittadini disaggregati per sesso, età e area di residenza. Il livello di affidabilità è del 95% con un margine di errore di +/- 3%
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