«La CGIL vuole censurarci e tapparci la bocca solo perché affermiamo la verità biologica e la pensiamo diversamente dalla cultura dominante e mainstream. Ecco perché ha chiesto vergognosamente la rimozione dei nostri manifesti a Sondrio, in particolare quelli con il messaggio “Stop gender nelle scuole. Basta confondere l’identità sessuale dei bambini” e altre affissioni che affermano che “una mamma è una mamma, un papà è un papà, un bambino è un bambino, una bambina è una bambina, la biologia è biologia”. Cosa c’è di discriminatorio o offensivo in tutto questo? Assolutamente nulla! Anzi è una battaglia di civiltà per difendere la libertà educativa dei genitori e tutelare i nostri figli e nipoti dai pericoli del gender nelle scuole. Ma evidentemente la CGIL ha un’anima anti democratica. Ringraziamo i rappresentanti politici locali di Fratelli d’Italia, Forza Italia, Lega, Popolari Retici, Sondrio Viva e Sondrio Liberale per aver difeso le nostre affissioni e denunciato che la presa di posizione della CGIL “aggredisce la diversità”. Ci aspettiamo che il Comune di Sondrio - guidato dal sindaco Marco Scaramellini, politicamente indipendente ma appoggiato dalle forze di centrodestra - rifiuti la richiesta di rimozione dei nostri manifesti e intanto non ci fermeremo nonostante queste critiche e minacce, tant’è che già da oggi in altre città d’Italia e in particolare a Milano hanno iniziato a circolare dei camion-vela con altre affissioni in difesa della libertà educativa e contro il gender e la pericolosa e illegale carriera alias nelle scuole». Così Luca Arzeni, referente del Circolo Territoriale della Lombardia di Pro Vita & Famiglia onlus.
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