L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il budget annuale del suo programma di salute sessuale e riproduttiva da cui risulta che l’11% di esso, nel 2022 - '23, è speso per promuovere l'aborto in tutto il mondo.
I finanziamenti sono dedicati elaborare ricerche e documenti idonei ad esercitare pressioni sui governi di tutto il mondo affinché introducano l'aborto "fai da te" a domicilio e quindi per aumentare la disponibilità in commercio di Mifepristone e Misoprostolo, i due prodotti utilizzati negli aborti chimici.
Solo il 5% del budget è destinato a programmi che combattono la violenza contro donne e ragazze. E solo il 15% del bilancio finanzia la salute materna e perinatale.
È chiaro, quindi, quali sono le priorità dell’OMS.
Anche nei Paesi poveri, prima di tutto bisogna promuovere l'aborto.
In un recente documentario intitolato “La pandemia africana: una porta verso il neo-colonialismo”, Obianuju Ekeocha, regista, attivista nigeriana, ha sottolineato che a fronte del bisogno di cibo, acqua e assistenza sanitaria di base (soprattutto durante la pandemia) i donatori occidentali si sono molto più preoccupati di promuovere l'aborto: «Questo è un nuovo tipo di neocolonialismo».
La notizia non ci sorprende.
Abbiamo più volte sottolineato come le ricerche "scientifiche" finanziate dall'Oms per promuovere l'aborto, e in particolare quello in pillole, siano gravemente carenti dal punto di vista della correttezza statistica e spesso viziate dal conflitto di interessi degli autori che collaborano anche con le case farmaceutiche che producono e distribuiscono la RU486.
Per approfondire, per esempio, si legga qui e qui. Interessante anche questo commento sulle nuove linee guida Oms che promuovono l'aborto casalingo e dulcis in fundo la censura orchestrata da You Tube in proposito.
È infine imprescindibile l'accurata ricerca di Lorenza Perfori, Aborto: dalla parte delle donne
che potete chiedere scrivendo a [email protected]
Perché l'aborto, oltre a uccidere un bambino innocente, ferisce in modo profondo e durevole la psiche delle madri e può avere gravi effetti collaterali sulla loro salute fisica.
La censura ideologica della cultura della morte è pesante.
Sta a noi stracciare la spessa coltre di silenzio omertoso e di falsità che copre questa realtà.
Nell'interesse della salute delle donne.
Per la tutela del diritto alla vita dei bambini.
Per amore della verità.
Fonte: Righttolife.org
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