“Stop ddl Cirinnà. Stop matrimoni e adozioni gay “. Questa la scritta che campeggia sul camion-vela che ProVita sta facendo girare per Roma in questi giorni. Sullo sfondo, nell’ufficio adozioni, due “papà” con un bambino, loro “figlio”, il quale però, perplesso, spaventato e con l’orsacchiotto in mano, chiede dove sia la mamma.
Dal 30 novembre e per una settimana i nostri manifesti di 6x3 metri stanno percorrendo le strade della Capitale per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla Legge Cirinnà e sulle adozioni gay, visto l’assordante silenzio in tema della grande stampa e della TV. A differenza dei media asserviti al potere e alle lobby Lgbt, la nostra campagna vuole informare la popolazione.
Infatti, dietro la maschera dei “diritti civili”, in realtà i nostri governanti vogliono scardinare l’istituto della famiglia naturale e imporre l’ideologia gender ed omosessualista. E se la legge sulle cosiddette unioni civili venisse approvata, in Italia avremmo di fatto i matrimoni gay con annesse adozioni, dato che è prevista la stepchild adoption. Non solo. Tutto ciò aprirebbe le porte alla barbara pratica dell’utero in affitto, vera e propria forma di schiavitù femminile, che rende le donne povere e mere incubatrici umane, costrette a vendere il proprio corpo per soddisfare anche i capricci di ricchi omosessuali occidentali, e i bambini degli oggetti da comprare o scartare a piacimento.
Noi invece vogliamo ribadire e sottolineare che il ddl Cirinnà depositato in Senato è contrario all’art. 29 della nostra Costituzione; è deleterio per il futuro dei bambini, che saranno venduti come un semplice prodotto commerciale; è contrario al principio di uguaglianza e non discriminazione, che da una parte impone di trattare ugualmente situazioni uguali, ma dall’altra obbliga a trattare diversamente situazioni differenti. Ora, solo la famiglia naturale è idonea alla procreazione e costituisce il fondamento della società. Le coppie gay non sono atte a procreare e sono un fatto di convivenza e di affetto (del resto, valutabile negativamente) meramente privato. Pertanto, si tratta di realtà ben diverse.
Di fronte alla manipolazione delle menti fatta dai media con la loro propaganda martellante; di fronte al potere finanziario di chi sostiene l’agenda Lgbt; di fronte alla neo-lingua imposta a tutti per mascherare la verità, ProVita, insieme a tanta gente di buona volontà e non ancora ottenebrata, non sta in silenzio. E si oppone radicalmente alla deriva verso cui si vuol condurre pure la nostra Italia. Per questo continueremo a lottare senza posa per riaffermare la ragione e il buon senso, ovvero che i figli hanno il diritto di avere una mamma ed un papà e che il matrimonio, per definizione ed essenza, può essere solo e soltanto l’unione tra due persone di sesso diverso: un uomo ed una donna.
Avanti per la Vita e per la Famiglia!
Redazione